Sono sgabelli alti con schienali costruiti utilizzando le doghe di botti non più utilizzabili per far il vino barrique.
Il materiale di partenza erano quindi doghe in rovere tostato, le quali hanno una forma molto complessa: il profilo è a parabola, di fronte sono leggermente curve ingrossandosi nel centro e in sezione sono trapezoidali.
Gli sgabelli, la cui progettazione è stata fatta inizialmente in scala 1:1 disegnando e disponendo le doghe a terra, hanno le gambe con le curve delle doghe verso l’interno, mostrano quindi sempre all’esterno la superficie che per il contatto prolungato con il vino presentano una particolare colorazione violacea molto intensa. Si sono mantenute all’estremità quelle particolari fresate che inequivocabilmente rimandano alla costruzione delle botti.
Con le doghe si son fatti anche i sedili, raddrizzando però la curva nel lato superiore. I traversi sono sempre in rovere recuperato dai listelli di un vecchio pavimento e l’unione è eseguita secondo la tradizione artigianale, senza viti, ma solo con colla. Gli incastri, che devono seguire il profilo parabolico delle doghe sono stati poi rinforzati con dei chiodi di legno.